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venerdì 3 febbraio 2012

Viaggio a Barcellona tra Gotico catalano ed architettura moderna

Viaggio a Barcellona tra Gotico catalano ed architettura moderna
giovedì 18 febbraio 2010, 23.47.11 | occhidoro



Barcellona, la Rambla



Viaggio a Barcellona tra Gotico catalano ed architettura moderna
Il motivo principale che ci ha spinto a programmare un breve soggiorno a Barcellona è stata la curiosità di vedere chiese gotiche di architettura catalana, caratterizzata da navate pressoché della stessa altezza che conferiscono agli interni un senso di spaziosità non presente e non voluto nel Gotico francese, dove si cerca la verticalità più ardita, l’indirizzo dello sguardo del fedele verso l’alto, verso l’Alto. Questo stile architettonico più a sviluppo orizzontale è adottato in Catalogna, fino all’isola di Maiorca, la cui splendida Cattedrale è in perfetto stile catalano. Ma era solo l’occasione culturale pervisitare una città stupenda, come vedremo, che ha saputo coniugare antico, moderno e contemporaneo sempre a livelli di eccellenza, in una fusione mirabile. Perché le varie epoche con i loro stili e le loro bizzarrie architettoniche non sono mai venute in rotta di collisione: il Gotico lo trovi nel Barri Gotic, il quartiere più antico; l’architettura dell’epoca a cavallo tra XIX e XX secolo, a ridosso, in quartieri ampi e razionali; l’ultramoderno, sulla costa. Ci siamo dati quattro giorni per vedere tutto questo, o, quanto meno, di cogliere lo spirito di questa città multiforme. Così, io e la mia dolce metà, Marisa, anche se non più giovanissimi, ci siamo accinti ad un piccolo tour de force per assaporare i vari aspetti di questa città che è, da quanto visto, una delle mete preferite dai giovani. E, dirò, non fosse altro che per questo spirito giovanile che aleggia in tutta la Città, vale la pena di andarci, anche perché essi cercavano, oltre al divertimento, che non manca, anche tutti gli aspetti culturali che, come detto, la Città offre.
Sono stati quattro giorni serratissimi, come usiamo fare noi di solito. Il programma delle visite è stato preparato con cura, senza lasciare nulla al caso. Forse ci hanno tradito un po’ le distanze. Ma siamo ricorsi ai taxi che, se il tassista è onesto, e generalmente lo sono, costano poco. Siamo stati avvantaggiati dal fatto che l’albergo era in centro e quindi il Barri Gotic, comprese ovviamente le tre chiese gotiche, si è potuto visitare a piedi. Poi tutti gli spostamenti in taxi, uno anche in autobus. Barcellona è una gran bella città, degna di competere con Madrid. Ha il cuore antico, l’area del gotico, e la parte moderna, nata a cavallo tra il XIX e il XX secolo, molto razionale, anche troppo, con strade larghe che attraversano isolati abitativi tutti delle stesse dimensioni. Qui hanno sperimentato nuove soluzioni abitative architetti come Gaudì. Ed evolve in continuo, come dimostra la vila olimpica e il bellissimo albergo W-Hotels a forma di vela, costruito sulla punta del porto e che aprirà fra poco.




Barcellona, W Hotel

Il traffico è veloce e scorrevole. Pochi posti auto a raso ma ho visto molti parcheggi interrati specie nell’area del centro. Un po’ come accade in Francia e in Germania. E poi ci sono le biciclette che scorrono veloci dappertutto, lungo percorsi loro riservati. I taxi sono frequentissimi e portano sul tetto una luce verde se sono liberi. In centro il tempo di attesa di un taxi al volo in qualunque punto è di un minuto circa. Il turismo, almeno nel periodo in cui siamo andati noi, era intenso e prevalentemente giovanile. Molte ragazze sole. Ma insomma, maschietti, che aspettate! Lasciate ogni tanto Facebook, e-mail, e Yu-Tube, spegnete il vostro pc e scendete in strada dov’è la vita vera. All’aeroporto di Barcellona, al ritorno, mentre aspettavamo di essere imbarcati, si aggirava un giovane che si guardava intorno con aria smarrita, avendo in mano, acceso, un pc di quelli piccoli che si usano oggi. Era come se avesse bisogno di non separarsi mai da quella che era la sua realtà, il mondo del pc. Forse cercava campo, ma vi assicuro, dava molto di più la forte impressione che cercasse se stesso, smarrito com’era nella realtà di un gate, quello per Napoli, in un mondo nel quale non trovava collocazione, oltre al famigerato “campo”. La calzatura d’obbligo delle ragazze era la ciabatta ad infradito che conferisce loro un incedere morbido ed ovattato, molto sensuale. La stessa calzatura in estate è diffusissima anche ad Ischia, dove trascorro le mie estati. Ed è un bel vedere. Le Ramblas, da Piazza Catalunya al monumento a Cristoforo Colombo e che continua con la Rambla del Mar è il cuore pulsante del turismo. Ma andiamo con ordine.
Il viaggio
Viaggio ed albergo prenotati via Internet con Expedia. C’è sempre un po’ di trepidazione quando ti presenti al “check-in” con la sola carta d’identità. Anche all’albergo. Ma bisogna abituarsi a questo tipo di prenotazioni. D’altro canto si possono prendere dei bidoni anche con le prenotazioni fatte presso agenzie fantasma.
6 settembre 2009
Partenza da Napoli alle ore 13,30 con volo Iberia (in verità con una consorziata diIberia, su vettore consorziato con la consorziata di Iberia), diretto per Barcellona. Arrivo alle 15,20 circa. Spostamento in taxi fino all’Hotel Silken Ramblas. Ecentralissimo, in una traversa della Rambla des Estudis, ma le pareti delle stanze nonsono insonorizzate adeguatamente e se l’ospite vicino di stanza è scostumato hai passato un guaio.Nel pomeriggio visita alla chiesa di Santa Maria del Mar.
Barcellona, chiesa di Santa Maria del Mar



E’ considerata il più puro esempio di Gotico catalano. Questo tipo di architettura si differenzia molto dal Gotico francese la cui filosofia costruttiva punta allo sviluppo verticale ed al trionfo della luce. Per ottenere questi risultati ambiziosi,i francesi hanno utilizzato i contrafforti con archi rampanti che reggono le altissime navate. Nel Gotico catalano la verticalità è meno accentuata mentre prevale il senso di spaziosità della chiesa. Le navate laterali sono quasi della stessa altezza di quella centrale dando la sensazione di essere in uno spazio unico. Le vetrate sono didimensioni contenute e la luce è discreta, come nelle chiese romaniche.


Chiesa di Santa Maria del Mar, interno

La chiesa di Santa Maria del Mar è senza transetto. Quattro grandi campate e l’abside con deambulatorio bellissimo con le sue nove cappelle radiali. Cappelle anche lungo la navata, tre per ogni campata. La navata centrale è illuminata da modesti rosoni sotto le volte. Inoltre, riceve luce da finestre non grandi, poste sopra le navate laterali, una per ogni campata, e da finestre esistenti in ogni cappella. I pilastri ottagonali sono sottilissimi ed altissimi, questo accentua il senso di spaziosità dell’interno, mentre i pilastri girano serratissimi all’altezza del deambulatorio, con l’effetto di una selva di pietra.



Santa Maria del Mar, deambulatorio

All’esterno, il muro laterale è liscio, senza i contrafforti e gli archi rampanti, classici
delle chiese gotiche. In effetti i contrafforti sono all’interno della chiesa mascherati perché sono costituiti dai muri di separazione delle cappelle ed all’esterno si vedono al di sopra delle cappelle.



Santa Maria del Mar, abside, volta

La facciata con un bel portale e, sopra, un rosone, ha due torri laterali che al momento sono in restauro.
Dopo aver girato nei paraggi, attraversiamo Barcelloneta, arriviamo alla spiaggia, liberamente accessibile e vediamo in lontananza il Pesce peix di Gehry con i suoi riflessi di bronzo.



Pesce di Gehry

Costeggiamo il Port vell, porto delle barche a vela. Raggiungiamo la Rambla del Mar, un lungo pontile in legno di teck con ponticello centrale che ci porta al Maremagnum dov’è il ristorante nel quale mangeremo la paella tradizionale.


Port vell



Rambla del Mar

Torniamo in albergo a piedi, superando il monumento dedicato a Cristoforo Colombo (a proposito, a me pare che il Nostro indichi le Americhe dal lato sbagliato rispetto a quello dove si è realmente diretto. Il dito intatti è rivolto verso Est, bah!). Ci godiamo così la vivacità delle Ramblas con le bancarelle che vendono souvenirs, con mimi ed altri personaggi che animano per tutto il giorno questa incredibile via.
7 settembre 2009 Mattina
Passiamo davanti al Mercato di Boqueria, ma non ci fermiamo. Visita alla chiesa di Santa Maria del Pi, non lontana dall’albergo. E’ in ristrutturazione pertanto l’interno è in gran parte non visitabile.



Chiesa di Santa Maria del Pi

Chiesa di Santa Maria del Pi (1319-1391)
E’ a navata unica, molto larga, con cappelle laterali. Alte vetrate sono sopra e nellecappelle ed intorno all’abside. I contrafforti sono all’interno e sono costituiti dai muri di separazione delle cappelle, ma continuano anche all’esterno. Una splendida torre campanaria ottagonale è costruita sul lato sud verso l’abside.


Santa Maria del Pi, contrafforti
Proseguiamo per le antiche mura romane fino a raggiungere la Cattedrale. E’ un altro esempio classico del Gotico catalano, più elaborato e ricco di Santa Maria del Mar alla quale tuttavia, da un punto di vista architettonico è molto simile.

Cattedrale della Santa Croce e di Santa Eulalia (XII - XV secolo)



Cattedrale di Santa Croce, rosone

 E’ a tre navate. Le navate laterali sono altissime dando l’impressione di una navata unica, la stessa sensazione di grande spazio uniforme avuta in Santa Maria del Mar.




Cattedrale di Santa Croce, interno

Prima dell’abside si trova una campata più larga e senza cappella che potrebbe far pensare ad un transetto, la cosa è controversa. I pilastri sono fasciati con nervature che continuano fino al soffitto a crociera ed arricchiscono notevolmente la struttura della chiesa rispetto a Santa Maria del Mar. Vi sono due cappelle per ogni campataed anche qui le pareti divisorie delle cappelle fungono da contrafforti che reggono levolte delle navate.



Cattedrale di Santa Croce, abside

Anche l’abside della Cattedrale presenta nove cappelle a raggiera intorno ad un deambulatorio. Anche in questa chiesa si ha la selva di pilastri absidali con un bellissimo effetto. Sopra le arcate della navata centrale, e sotto rosoni, vi è un triforio che gira anche intorno all’abside. La luce penetra non solo dai rosoni ma anche da finestre poste al di sopra delle cappelle, una finestra per ogni campata. Sopra le cappelle si trova una tribuna.



Cattedrale di Santa Croce, navata

All’esterno, la facciata è suddivisa in cinque parti da lesene-contrafforti elaborate e che terminano con guglie. Il portale unico è strombato. Il timpano del portale presenta un rosone di forma esagonale, molto originale. Due torri laterali, non alte e una torre centrale ottagonale altissima arricchiscono la facciata. Le pareti laterali sono lisce e non presentano contrafforti nemmeno nella parte alta.

Cattedrale di Santa Croce, torre



Cattedrale di Santa Croce, gargolla



Cattedrale di Santa Croce, gargolla 2

Pomeriggio
Dedicato a Gaudì. Visitiamo la Sagrada  Familia, Casa Milà e l'esterno di Casa Batllò. Gaudì è un architetti molto estroso, anche troppo estroso, infatti resta senza seguito. A meno che non lo si consideri l'antesignano del Liberty, per via della scelta dei temi e linee presi dalla natura.



Sagrada Familia, facciata della Natività
 
Sagrada Familia, torri

La chiesa della Sagrada Familia, in stile vagamente neogotico, lasciata incompleta dall’Architetto, è in fase di completamento. E’ stata completata la facciata “della passione” con torri molto simili a quelle absidali “della natività”fatte dall’Autore. L’interno era tutto pieno di ponteggi per cui non abbiamo potuto visitare la navata. Anche il tetto, raggiungibile con un ascensore, non l’abbiamo visitato perché il tempo di attesa è molto lungo.


La parte absidale sembra l’ingresso di una caverna (la grotta della Natività?) con sopra le statue della Natività.  Poi, all’interno, il soffitto è fatto di motivi floreali, come di tanti fiori di margherita capovolti. Le colonne, molto strane.  Insomma una realizzazione molto eccentrica. Una targa posta sul lato sinistro dell’ingresso è formata da sedici numeri (4x4) che sommati in orizzontale, in verticale ed in diagonale danno sempre 33, gli anni di Cristo.


Casa Milà

Ci spostiamo a Casa Milà, tutta linee curve e particolari. All’interno i corridoi sono a forma arcuata strana, presa da non so quale spunto. L’arredo, letto, armadio, sedie ed altro, anticipa effettivamente le forme del Liberty. Personalmente mi sono piaciute le forme di portee finestre. Il tetto è pieno di comignoli ed altre strutture di forma bizzarra. Nel piccolo museo allestito nel sottotetto ci sono, tra l’altro, esemplari di mattonelle con motivi naturalistici a rilievo, che Per entrare si paga parecchio, come vedremo anche in Casa Batllò. Questa Casa, famosissima, è ricoperta di piastrelle formate da ceramica maiolicata di vari colori sia all’esterno che all’interno. Non entriamo perché si è fatto tardi e sta per iniziare una cena di lavoro dei partecipanti ad un convegno, tutti maschi, ai quali due splendide stangone, in perfetto tailleur blu e scarpe con tacchi altissimi, all’ingresso, danno il benvenuto.Torneremo domani.Torniamo all’albergo stanchissimi, ci riposiamo e poi andiamo a cena in un ristorante all’angolo con la Rambla des Estudis. Il menù è a base di paella marinera, molto buona.

Casa Milà, poltroncina

Casa Milà, comignoli del tetto

Casa Milà, cancello ingresso


Casa Milà, piastrelle pavimento

Pavimentazione marciapiede


8 settembre 2009 Mattina
Visitiamo il Palazzo della Musica Catalana.

Palazzo della musica catalana
Anche questo è molto estroso. Un portico al piano terra, ricoperto con mosaici dai colori molto vivaci; una balconata al primo piano con una serie di colonne rivestire di maioliche dai motivi floreali, tutti diversi. Capitelli ancora con motivi floreali. Più in alto, balconcini rientrati semitondi. All’angolo dell’edificio una figura femminile in rilievo, molto bella, che mi fa pensare al Liberty.


Palazzo della Musica catalana, angolo

Rapido spostamento in taxi nell’area della Fiera per visitare, su indicazione di nostra figlia, architetto, il Padiglione di Mies van der Rohe. E bisogna essere architetti per capirlo. E’ una casa, aperta, nel senso che i muri di pietra e le vetrate non definiscono mai uno spazio chiuso, una stanza. Alle estremità una piscina ed una vasca con ciottoli a fior d’acqua. Comunque è una bella struttura che vale la pena visitare.


Meis van der Rohe, padiglione



Meis van der Rohe, padiglione, interno

Visitiamo in parte il non lontano Parco Mirò contraddistinto da una specie di grande pinguino ricoperto di maioliche.

Parco Mirò

Arena per corride
E’ un giardino pubblico con parco giochi. Lì vicino c’è l’Arena per le corride. Più in là c’è la Fiera di Barcellona.

Sera
Visitiamo l’interno di Casa Batllò, su espressa richiesta di nostra figlia. Anche qui c’è il trionfo dei muri ricoperti di ceramica, in particolare tutto il cortile interno è in ceramica smaltata. Inoltre è il trionfo delle linee curve. Belle porte e finestre e le luci. I corridoi del soffitto hano la forma ad arco catenario, autoportante.


Casa Batllò, scala

Casa Batllò, corridoio con achi catenari

Casa Batllò finestra nella corte

Casa Batllò, porta


Casa Batllò, esterno





Casa Batllò, comignoli

Ci facciamo portare a Montjuif per goderci il panorama della Città, prendere la funivia e scendere fino al mare. Il tassista sbaglia la fermata e prendiamo una funicolare che ci porta non so dove. Su indicazione di un gentile signore, senza uscire dal treno, ritorniamo a Montjuif e lì ci indicano il luogo giusto, vicino alla terrazza panoramica. La funivia sorvola buona parte del porto ed offre la vista di splendidi squarci della Città. La funivia ci porta a Barcelloneta e qui prendiamo l’autobus per raggiungere il Monumento a Cristoforo Colombo, percorrere la Rambla del Mar ed andare a cenare di nuovo al Maremagnum con paella marinera.
9 Settembre 2009
Ore 10,20 volo Iberia, che non è Iberia ma una consorziata, con vettore non della consorziata ma consorziato con la consorziata di Iberia, per Napoli.Ad attenderci, la nostra figliola con i nostri tre cani raccolti per strada e per via dei quali facciamo viaggi concentratissimi e velocissimi.Tutto ok.






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