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venerdì 3 febbraio 2012

Due chiese romaniche ad Aversa: Cattedrale di San Paolo e Santa Maria a Piazza

Due chiese romaniche ad Aversa
venerdì 14 novembre 2008, 20.13.25 | occhidoro



Due chiese romaniche ad Aversa

SUN, Facoltà di Architettura, cortile





In un periodo di piena emergenza rifiuti in Campania, abbiamoeffettuato una escursione nella bella città di Aversa per visitare due chiese romaniche ivi presenti, come piccola parte di un programma di più vasto respiro di visite ad edifici ecclesiastici edificati dal periodo paleocristiano fino al Gotico consolidato nel secolo XIII.. Il perché della scelta della città di Aversa è ben spiegato nel sito ufficiale del Comune di Aversa reperibile sul Web.In effetti la città, molto antica, ha uno sviluppo fondamentale con la discesa dei Normanni nel 1030. Il primo nucleo di queste popolazioni è costituito da giovani cadetti senza diritti che si abbandonano a scorribande di ognigenere per soddisfare le loro enormi esigenze di vita sprecona. Alcuni finiscono nei conventi altri si offrono come Masnaderii (servi armati)che ricevono terre in cambio di prestazioni militari. Per ottenere ciòguerreggiano al soldo di papi ed imperatori. Questi condottieri portano con se, oltre ad una gran voglia di menare le mani, anche le moderne tecnologie costruttive di chiese ed edifici civili che in Normandia avevano già raggiunto livelli di eccellenza, anche se una delle due chiese romaniche che abbiamo visitato, Santa Maria la Piazza, è preesistente alla venuta dei Normanni.
La Città di Aversa ricorre ciclicamente nella mia vita di pugliese immigrato nel ’57 per dedicarmi a storte ed alambicchi presso l’Università di Napoli, alla facoltà di  Chimica ovviamente. Frequentai il primo anno partendo appunto da Aversa dove ero ospite di una delle mie sorelle. Era fredda e lontana (da Napoli) e piena di zanzare perché di fronte alla casa che abitavo c’era il Consorzio per il trattamento della canapa che allora costituiva un importante voce dell’economia agricola dell’agro aversano. E gli steli di canapa, messi a macerare, costituivano un’attrazione irresistibile per questi fastidiosi insetti. Al secondo anno di studi lasciai Aversa per Napoli, Via Mezzocannone, a due passi dalla mia facoltà, giurando che non ci avrei mai più messo piede. Ma - mai dire mai -, una volta laureato, mi ritrovai impiegato alla Farmochimica Cutolo Calosi, presso il nuovissimo stabilimento di ricerche e produzioni chimiche, proprio presso Aversa, sulla Via Appia, all’altezza di Sant’Antimo. E, durante l’intervallo mensa, andavamo a prendere il caffè al bar che occupa uno dei locali del complesso abbaziale di San Francesco, di fronte al Municipio. Lo stesso bar dove in questa circostanza, ad oltre 44 anni di distanza, sono andato a comprare il grattino per la sosta, con un po’ di rimpianto, non tanto per le ricerche chimiche che conducevo presso la Farmochimica Cutolo Calosi ma perché non ho più ventitre anni. Oggi io e mia moglie, anch’essa estratta dai banchi di chimica della stessa Azienda, siamo tornati in questi luoghi da turisti, con nuovissime macchine fotografiche digitali a tracolla, ignorando che il ministro Melandri ha sancito il divieto di fotografare gli interni delle chiese per non offrire l’occasione a chiunque di fare cataloghi di oli e tarsie di marmo da offrire ai nuovi ricchi desiderosi di dare un tocco di antico alle ville abusive costruite in una notte, magari proprio nell’interland aversano oppure fare bella mostra di se nella tenuta di qualche magnate texano o, peggio, finire in qualche caveau svizzero. Il nucleo antico di Aversa si vanta di ospitare cento chiese di varie epoche, molte sono chiese abbaziali delle numerose abbazie e conventi che occupano vaste aree di questo Comune. Infatti, tra i ricordi più presenti della mia esperienza in questa Città, sono le numerose strade strette con mura altissime che giravano, custodendoli, intorno a questi complessi ecclesiali.
Ma non tutte le chiese presenti godono di buona salute. I terremoti, lo svuotamento delle abbazie, la scarsa tutela che lo Stato riserva ai propritesori, la speculazione edilizia, hanno ridotto il vasto centro storico, che negli anni ’50 era omogeneamente costituito da complessi abbaziali con chiese annesse che si inserivano in un tessuto edilizio di edifici pubblici e civili antichi e di notevole fattura, dicevamo, il centro antico ora è a macchia di leopardo con nuovo, antico restaurato e antico in stato di totale abbandono.


Chiesa seicentesca diroccata

E’ un peccato perché Aversa potrebbe di diritto essere inserita nel circuito turistico campano solo che si recuperasse parte del patrimonio pubblico e la coscienza di quello che ivi è conservato.Così, la mattina del 26 gennaio 2008, dopo aver fatto fare la passeggiataigienica alle nostre tre cagnette ed alimentato i nostri tre gattini, siamo partiti dalla nostra città di Pozzuoli verso Aversa, prendendo l’asse mediano. Abbiamo cercato il nostro ex luogo di lavoro ma è tutto trasformato e non l’abbiamo trovato. Così siamo entrati nel centro storico della cittadina e, senza navigatore, immaginate, ma chiedendo qua e la, alla vecchia maniera, abbiamo raggiunto le nostre mete.
Cattedrale di San Paolo (1050-fine secolo XI)



Cattedrale di San Paolo


Il sito ufficiale della Città di Aversa dice testualmente:
Nel cuore del borgo antico, sulla piccola, omonima piazzetta, si apre il maestoso Duomo di San Paolo, autentico ombelico di Aversa, la cui costruzione si deve al principe normanno Riccardo I, che ordinò l’inizio dei lavori nell’anno 1050, ed al figlio di costui, Giordano I, che li portò a termine nel 1090 circa. Alla fine dell’XI secolo venne creato il bellissimo deambulatorio (del quale vi sono pochissimi altri esempi in Italia).
La chiesa che si offre oggi alla vista del turista, ma anche dell’aversano doc, ha una facciata settecentesca bella ma abbastanza anonima.


Cattedrale di San Paolo, cornicione



Però all’occhio dell’appassionato non sfuggono due elementi che proiettano all’indietro, molto all’indietro, la struttura:


Cattedrale di San Paolo, torre campanaria



innanzitutto il campanile tipicamente normanno, come ne vedremo ancora in questa città, retto agli spigoli da gruppi di quattro colonne per angolo, forse di recupero, collegato alla chiesa da un arco


Torre campanaria, colonne con capitelli ad un angolo


e, sbirciando in alto, la cupola ottagonale della crociera, con più ordini di archetti ciechi retti da esili colonnine, di stile arabo-normanno, che ricordano fortemente Caserta vecchia
Pianta


Cattedrale di San Paolo, navata centrale
L’interno è a pianta basilicale, con la navata centrale più alta – di regola dovrebbe essere il doppio delle laterali – e prende luce da finestre postein alto. E’ tutta pitturata di fresco in bianco e grigio chiaro, pare a seguito di restauri eseguiti dopo il terremoto dell’80, ed in ottimo stato. La navata centrale presenta massicci pilastri che reggono archi a tutto sesto. Ogni pilastro porta una coppia di lesene con finti capitelli corinzi, in stucco. Le lesene proseguono sulla volta a botte, dividendola in campate, una per ogni pilastro. Le ariose finestre sono ricavate nella curvatura della volta e perciò la incidono fortemente interrompendo la monotonia della botte. L’effetto è di grande articolazione ed eleganza. Le navate laterali sono deliziose: campate decise tra un pilastro e l’altrocon cupolette ribassate di bellissimo effetto e levità, sempre nei colori bianco e grigio chiaro.  

Cattedrale di San Paolo, navata laterale
Il presbiterio ha la stessa struttura ma è riccamente affrescato in ogni
sua parte.


Cattedrale di San Paolo, presbiterio



L’altare, come dice il sito ufficiale, è di Vanvitelli.Ma la caratteristica saliente della struttura della chiesa è il deambulatorio che gira tutt’intorno al presbiterio ed all’abside, in tufo a vista con volte a crociera rette da massicci e schiacciati costoloni che, nel girare intorno all’abside, disegnano linee complesse di grande bellezza.


Cattedrale di San Paolo, deambulatorio



Una serie di absidiole semicircolari, ricavate a raggiera, aumenta la complessità del deambulatorio realizzando un unicum nell’architettura aversana.
Il transetto di sinistra ospita il cosiddetto tempietto lauretano, leggiadra riproduzione su scala ridotta della Santa Casa di Loreto (Vedi sito ufficiale della Città di Aversa).
Chiesa di Santa Maria a Piazza



Santa Maria a Piazza, facciata
Non è molto distante dalla cattedrale: un centinaio di metri di stradine strette fiancheggiate dai muri altissimi delle abbazie. La costruzione è più antica di quella della cattedrale e precede l’arrivo dei Normanni nel 1030. E’ la chiesa più antica di Aversa. Nel corso dei secoli ha subito varie trasformazioni, tra cui l’aggiunta delle navatelaterali ed è stata restaurata dopo il terremoto dell’80. Oggi la chiesa si presenta con facciata in tufo a vista. Ha una torre campanaria bassa, probabilmente incompleta, mentre la cupola sulla crociera, ottagonale, è affiancata da due semicupole dei lati del transetto oltre che dall’abside.


Santa Maria a Piazza, lato nord


Santa Maria a Piazza, parte absidale



Santa Maria a Piazza, lato nord

L’interno è a pianta basilicale. La copertura della navata centrale è a capriate di legno, che riceve poca luce dalle strette finestre del cleristorio. La navata centrale è intonacata bianca, i pilastri e gli archi sono in tufo.


Santa Maria a Piazza, archi della navata centrale



Santa Maria a Piazza, navata
I pilastri inglobano le colonne originarie, in parte in materiale lapideo, in parte di tufo, che non hanno retto alle ingiurie del tempo.


Santa Maria a Piazza, colonne originarie


In tufo sono anche le navate laterali divise in campate con volte a vela tutte in conci di tufo.




Santa Maria a Piazza, navata laterale

La caratteristica saliente di questa chiesa, oltre alla volta in legno descritta, sono gli attacchi della crociera quadrata con la cupola ottagonale.


Santa Maria a Piazza, trombe o ventagli angolari della cupola


Il passaggio dalla forma quadrata a quella ottagonale è risolto con l’inserimento ai quattro angoli di nicchie a forma di ventaglio, dette trombe o ventagli o semplicemente raccordi. Questa soluzione è la norma nelle grandi chiese romaniche tedesche. In questa chiesa esse spiccano perché sono in tufo e spiccano rispetto al bianco della volta. Anche le volte dei lati del transetto presentano la stessa soluzione architettonica, e sono di bellissimo effetto.Resti di splendidi affreschi giotteschi sono sulle pareti.
Vedi anche la mia voce su questa splendida chiesa su Wikipedia.


Santa Maria a Piazza, affresco



Santa Maria a Piazza, affresco


Santa Maria a Piazza, affreschi




Santa Maria a Piazza, affreschi








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