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venerdì 12 luglio 2013

Viaggio nel Barocco leccese e nell’Alta Murgia di Altamura, Gravina e Matera 21-25 maggio 2013


Ostuni, ulivo secolare
 
 

Quest’anno, al solito viaggio a Bari per far visita ai parenti di  là, Marisa ed io abbiamo voluto aggiungere delle escursioni in località della Puglia mai visitate prima. E, per me che sono di origini pugliesi, si trattava di una mancanza grave. Parlo del leccese e dell’Alta Murgia. In effetti, durante il periodo universitario, i miei fratelli ed io (almeno d’estate) abbiamo dimorato, sempre nelle Murge,  a Spinazzola ed abbiamo visitato Castel del Monte, lì vicino, ma Altamura, Gravina e Matera ci mancavano.
Così ci siamo anticipati di un paio di giorni rispetto all’appuntamento con i parenti di Bari ed abbiamo colmato in parte questa lacuna. La curiosità era anche quella di confrontare il barocco leccese con quello, altrettanto famoso, del ragusano, ammirato da noi in un magnifico viaggio in Sicilia del 2006. Ma quello ha un’origine precisa (vedi stesso blog). Premetto che non siamo mattinieri per cui tutti gli spostamenti sono stati fatti ad orari comodi. Questo ci ha sistematicamente impedito di visitare gli interni delle chiese. Pazienza!

Il Viaggio
Partenza da Pozzuoli martedì 21 maggio.

Ostuni, panorama


Tiriamo dritto fino ad Ostuni, la Città Bianca costruita su tre colli. E’ di questi giorni un’ordinanza del sindaco di Ostuni che impone la ritinteggiatura delle case, rigorosamente in bianco. Qui la vegetazione è a prevalenza di uliveti.  Sono secolari e giganteschi, con tronchi enormi e contorti, dalle forge più strane. Pare che questo sia dovuto anche a corsi d’acqua sotterranea che alimentano  gli alberi anche nei periodi aridi.  Ci rechiamo nel centro storico.  Sono circa le quattro e la Cattedrale è aperta.
Ostuni, Cattedrale

Ostuni, cattedrale, rosone

La visitiamo. E’ molto bella sia all’esterno che all’interno. La facciata è semplice, a tre portali. Su ognuno un rosone; quello centrale, a 24 raggi, è tra i più grandi d’Europa. L’interno è a croce latina ad impianto rinascimentale, con colonne lungo la navata centrale. Il soffitto piano è riccamente dipinto.

Giungiamo a Lecce nel tardo pomeriggio, abbastanza stanchi anche se la strada, dopo Bari è sempre a due carreggiate separate.
Lecce, balcone barocco

Lecce, cortile barocco

Qui avevamo prenotato, tramite Booking.com una stanza presso il B&B Idomeneo 63. Il problema è che il Tom Tom non ci da questo recapito. Capiremo poi che, essendo nel centro storico, area pedonalizzata, non ci può indicare il percorso. Per fortuna possiamo telefonare al proprietario del B&B il quale accorre subito e ci guida nell’isola pedonale per lo scarico dei bagagli. Dopo, la macchina sarà lasciata in un parcheggio fuori dalla porta di accesso all’isola stessa, presso Porta Napoli
Lecce, Porta Napoli
Non avevamo mai soggiornato in un B&B. L’esperienza però è stata piacevole sia per quanto riguarda la struttura che per il servizio. Inoltre, la posizione centrale ci ha consentito di girovagare per le vie del centro storico, fino a tarda notte. Credo che qui a Lecce ci siano molti B&B e questo si spiega perché il centro storico è grande e, per quello che abbiamo visto, rappresenta l’unica attrattiva per un turista. 
Lecce, soffitto a vela in pietra tufacea

Le L’edificio del nostro B&B è antico, come, penso, quasi tutti quelli del centro storico, ed ha soffitti voltati a vela con il tufo a vista, molto caratteristico. Saranno così anche le volte dei due ristoranti dove ceneremo.

Ceniamo nei pressi e, dopo cena, passeggiamo per le stradine del centro antico ammirando, in una visione notturna, l’architettura barocca di edifici privati e chiese.
Lecce, Edificio Barocco

Mercoledì 22 maggio.
Gallipoli, Porto

Gallippoli, Pescherecci
Andiamo a Gallipoli. La cittadina si affaccia sul mar Ionio ed ha una flotta di pescherecci abbastanza consistente.
Il centro storico è su un promontorio proteso sul mare, quasi un isolotto, collegato tramite un istmo alla terraferma. Il Castello-Fortezza  è sul lato che guarda l’entroterra. La strada che circonda il centro è percorribile con l’auto e non è difficile trovare da parcheggiare.  
Giungiamo alla Cattedrale di Sant’Agata, logicamente in stile barocco.

Gallioli, Cattedrale
  
La facciata, a due ordini, contiene statue di santi in nicchie molto ricche. L’interno, che non visitiamo, contiene l’altare maggiore di Cosimo Fanzago e, francamente ci dispiace non vederlo, perché avremmo ritrovato un collegamento con le tante chiese di Napoli dove lo scultore ha lavorato molto. La veduta del mare, da qualunque parte del giro della rocca, è molto bella e, anche se si va in auto, vale la pena farlo. Sull’istmo è la Chiesa di Santa Maria del Canneto con un bel portico con archi a tutto sesto.

Gallipoli, Fontana, lato Nord
Gallipoli, stessa Fontana, lato Sud


Una fontana a cinque canne, posta sullo stesso luogo, mostra il lato sud completamente eroso, mentre il lato nord è intatto.  La pietra del Salento è di origine sedimentaria e, a seconda della cava, può essere più dura o più tenera. Quello che, anche  da noi a Canosa di Puglia, chiamiamo tufo nostrano, è in effetti della stessa origine sedimentaria, come tutta la Murgia, come testimoniano le varie inclusioni di conchiglie marine presenti. E’ evidente perciò che la scelta della qualità della pietra, in fase di costruzione, è stata fondamentale per la resistenza del manufatto. Sta di fatto che molte superfici,  fregi e sculture di edifici civili e religiosi sono compromesse e, l’abbiamo notato girovagando per il centro di Lecce, ai piedi di molte superfici murarie, si notano briciole dello sgretolamento in atto.

Lasciamo Gallipoli dirigendo lungo la costa a nord. La strada dista poche decine di metri dalla costa ed è caratterizzata dalla presenza di una serie proprietà terriere, ognuna con la propria casa che funge da dimora estiva marina per i proprietari. La costa è bassa e con molte spiagge e molti stabilimenti balneari. Tutta la zona, fino a Porto Cesareo è ideale per una vacanza balneare.


Giungiamo a Nardò. E’ il primo pomeriggio perciò possiamo visitare le chiese solo dall’esterno. Questa città ne ospita molte, come tutte del resto nel Salento. Incontriamo:

Nardò, Chiesa dell'Immacolata, particolare

Nardò, Chiesa dell'Immacolata

la Chiesa dell’Immacolata, la cui facciata è caratterizzata da coppie di lesene con festoni, sia all’ordine inferiore che a quello superiore. Una statua dell’Immacolata sovrasta il portale d’ingresso.  

Nardò, Chiesa di Santa Maria della Purità
Chiesa di Santa Maria della Purità, la cui facciata è caratterizzata da alternanza di superfici concave e convesse in stile borrominiano (vedi  ad esempio San Carlino alle quattro fontane a Roma)

Torniamo a Lecce quando è ancora giorno e passeggiamo per il centro, prima di cena. Le rondini volteggiano su di noi emettendo  gioiosi cinguettii.  

Lecce, rondini
Evidentemente la Puglia è sulla rotta migratoria delle rondini. L’altra volta le incontrammo a Ruvo di Puglia ed io me le ricordo da sempre a Canosa. A Napoli non ci sono.  Quasi tutta l’edilizia del centro antico è di buon livello. Alcuni edifici hanno effetti scenografici, tipici del periodo barocco. Alcuni cortili sono notevoli, segno che si tratta di edifici nobiliari.  La pietra è color miele e non è fredda come il marmo. 

Lecce, Cattedrale

Lecce, Cattedrale, particolare
Visitiamo la Cattedrale dell’Assunta, dove è in corso un matrimonio. La chiesa, a croce latina,  conserva la struttura romanica originaria: tre navate, quella centrale più alta; cappelle laterali su entrambi i lati. L’ingresso canonico, ad ovest, è meno ricco di quello nord. Questo è a due ordini: quello inferiore con colonne scanalate e paraste. Una balaustra molto ricca separa l’ordine superiore che porta la statua di Sant’Oronzo. Imbocchiamo la via Libertini, molto frequentata e piena di negozi. Essa conduce a Porta Rudie.

Lecce, Chiesa di Santa Teresa
Lungo il percorso Incontriamo le facciate della Chiesa di Santa Teresa, incompleta al culmine. La facciata è a due ordini separati da un cornicione. La parte bassa, ad un solo portale, infatti la chiesa è ad una sola navata, presenta  colonne corinzie, nicchie con statue e decorazioni varie.


Lecce, Chiesa di San Giovanni Battista

Lecce, San Giovanni Battista, particolare

Incontriamo la Chiesa di San Giovanni Battista. La chiesa è a croce greca.  La facciata, molto ricca, con un solo portale, è a due livelli se parati da una balaustra. Due colonne tortili sono ai lati del portale, mentre lesene conferiscono articolazione alla superficie della facciata.  


Lecce, Porta Rudie


Giungiamo a Porta Rudie dov’è una colonna dedicata a Quinto Ennio, poeta latino, nativo di queste parti.
Ceniamo ad un ristorante lungo la strada.

Giovedì 23 maggio  2013
La colazione ci viene portata in camera, come ieri, del resto. Ci prepariamo,saldiamo il conto e poi andiamo a prendere l’auto per caricarvi i bagagli. Lasciamo il B&B.


Mare nei pressi di Otranto
Partenza per Otranto. Prendiamo la litoranea dirigendo verso San Cataldo. La natura, come dappertutto nel Salento, è splendida. Per essere uno dei luoghi più meridionali dello Stivale, è molto lussureggiante. La strada a tratti è a pochi metri dal mare. La costa alterna roccia bianca piatta a piccole insenature sabbiose. Un incanto per chi vuol trascorrere una vacanza balneare in luoghi riservati. Lungo la strada, infatti, è un susseguirsi continuo di alberghi, residences ed agriturismi, fino ad Otranto.

Otranto, Castello
Il Centro storico della Città è chiuso al traffico, come al solito, e noi vi giriamo intorno alla ricerca del parcheggio più vicino al centro. E’ nella parte bassa, vicino alla fortezza, da una porta della quale si accede al borgo antico, con una strada che lo attraversa, piena di negozi di souvenir.


Otranto, Cattedrale
Visitiamo la Cattedrale, dall’esterno. La facciata ha  un solo portale arricchito da colonne  con capitelli corinzi.
Come abbiamo visto in questa veloce incursione nel Salento, tutti i centri storici delle città visitate, in primis Lecce, sono cinti di mura protettive. Le città di mare hanno anche bastioni, il tutto per la difesa, fino al ‘500, dagli assalti dei turchi che in questa terra hanno fatto frequenti incursioni. Solo pochi giorni orsono, papa Francesco ha beatificato gli 800 martiri di Otranto, massacrati dai turchi  nella Battaglia di Otranto del 1480. La Città però è famosa anche perché da qui salparono i crociati della I Crociata nel 1096. Da un punto di vista geografico, è la città più ad est d’Italia; inoltre convenzionalmente qui si fanno confluire il mare Adriatico e lo Ionio.

Lasciamo il Salento, diretti a Bari. Il percorso, per quanto scorrevole e prevalentemente a carreggiate separate, ci affatica molto, anche perché a tratti piove, specie nei pressi di Bari.
Alloggiamo all’Hotel Villa Romanazzi-Carducci, di cui siamo vecchi clienti. Giusto il tempo per un breve riposo perché a cena, al ristorante dell’albergo, abbiamo ospiti i miei parenti ed amici di vecchia data.  La cucina è di buon livello con la possibilità di scegliere anche portate della cucina tipica locale.

Venerdì 24 maggio 2013
Andiamo, con mia nipote Amalia, con la sua auto, a visitare l’Alta Murgia.
Dirigiamo verso Altamura. Al solito, per entrare nel centro storico c’è una porta. E’ pedonalizzato, ma io, non vedendo vigili che mi sbarrino la strada, faccio entrare mia nipote. Poi scoprirò che c’era la telecamera della videosorveglianza. Prenderemo la multa, non so quanto. Il corso Federico di Svevia è abbastanza largo per un centro antico e attraversa tutto il centro fino ad uscire per un’altra porta.

Altamura, Cattedrale

Altamura, Centro Storico
Ci fermiamo nei pressi della Cattedrale, logicamente chiusa a quell’ora. L’impianto è romanico federiciano. La facciata presenta due torri. Le sculture di due bei leoni che reggono colonnine  sono ai lati dell’unico  portale d’ingresso e reggono un timpano molto ricco. Sopra il timpano un bel rosone a 15 raggi.

Altamura, antico panificio
Di Altamura è famoso il pane. Ci indicano un forno, Anticuus Fornus Sancta Clara in via Martucci,  una traversa di fronte alla cattedrale,  che fa pane ed altro dal 1423. Ne compriamo un po’.  E’ color giallo, buonissimo, Durerà vari giorni e, invecchiando,  resterà morbido e diventerà sempre più buono. Compriamo anche una focaccia fatta con la stessa pasta, che mangiamo subito. Anch’essa squisita. In una pasticceria prendiamo  dei dolcetti locali, anch’essi squisiti. Insomma, ad Altamura si mangia benissimo.


Gravina, panorama dal sagrato della Cattedrale
Proseguiamo per Gravina. Lasciamo la macchina ai margini del centro storico e facciamo un giro a piedi fino alla Cattedrale che è ubicata in  piazza Benedetto XIII,  che domina la gravina, vale a dire una incisione nella roccia provocata dall’erosione dei corsi d’acqua.  Nel Medioevo gli abitanti si sono rifugiati nelle grotte naturali, sotto il centro storico attuale, per sfuggire alle invasioni barbariche. Dalla piazza si domina, oltre la gravina sottostante, il paesaggio dell’estrema Murgia occidentale pugliese. Sotto l’altura del centro storico, con il castello federiciano, si trovano molti ambienti tra cui varie chiese rupestri. Il tutto ci anticipa Matera.

Gravina, Cattedrale
La Cattedrale di S. Maria dell’Assunta è del secolo XI, con un bellissimo rosone  a 24 raggi. La città conta una trentina di chiese oltre alle cripte ed alle chiese rupestri.  Purtroppo non possiamo aspettare l’apertura della chiesa, né girare par la Città.






Matera, affreschi di chiese rupestri
 

Arriviamo a Matera nel tardo pomeriggio. Andiamo direttamente verso i Sassi, frequentati da molti turisti di  tutte le nazionalità e visitiamo il complesso rupestre del Monterrone che si erge Sasso Caveoso e che comprende la chiesa rupestre di Santa Maria de Idris e San Giovanni in Monterrone, con affreschi  rupestri  di qualità notevole. Non avevamo mai visitato chiese rupestri e ne restiamo affascinati.

Matera, i Sassi 1

Matera, i Sassi 2


Ai Sassi di Matera ve ne sono altre: un depliant che prendiamo nel  complesso visitato, ne riporta altre due, visitabili. Non c’è tempo per visitare altro. Qualche foto e via.
Dobbiamo tornare a Bari per un’altra cena al ristorante dell’Hotel  Villa Romanazzi-Carducci, che, per gli invitati che si presenteranno,  rappresenta il motivo base della nostra passeggiata di questi giorni in Puglia, per cercare di risolvere un delicato problema familiare.

Sabato 25 maggio 2013
Andiamo a Canosa, mio luogo di nascita. Prima, una sosta alla cappella di famiglia, poi, a pranzo da mia nipote Lidia che cucina molto bene, secondo una tradizione canosina. Nel tardo pomeriggio, ritorno a Pozzuoli.

Ammettiamo che non si visitano così dei luoghi carichi di storia e di interessi monumentali e paesaggistici, ma il tempo che avevamo a disposizione era quello, e lo abbiamo riempito tutto. Diciamo che ci siamo ricavati una puntatina in quei luoghi essendo andati in Puglia per ben altri motivi. Meglio di niente. Certo, le località nei pressi di Bari sono più a portata di altra escursione, magari meno fugace, ma nel leccese è improbabile che torneremo. Ma va bene così. Speriamo, pubblicando queste quattro note, di aumentare la curiosità per questi luoghi, anche dal punto di vista balneare. E vi assicuro, ne vale la pena.





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